Ancora una volta le famiglie italiane si confermano incline al risparmio. Circa la metà infatti riesce a mettere qualcosa da parte ogni mese, peraltro facendolo con meno ansia rispetto a quanto accadeva in passato. Questo emerge dall’ultima indagine realizzata da Icri con Ipsos, resa nota In occasione della 100a giornata mondiale del risparmio.
Gli italiani e il risparmio
La maggior parte delle famiglie italiane che sono state intervistate dichiara che riuscirebbe a fare fronte ad una spesa improvvisa, grazie al risparmio messo da parte. Circa il 75% riuscirebbe anche a far fronte ad una emergenza di media entità.
Tutto questo è possibile grazie alla capacità che gli italiani hanno avuto di adeguarsi al contesto economico generale, rimodulando a seconda dei casi i propri consumi. Hanno infatti razionalizzato i periodi delle vacanze, hanno ridotto i consumi fuori casa e gli acquisti dei prodotti semi durevoli.
Cambia la percezione
Un aspetto importante è il cambiamento che ha avuto nel tempo il concetto di risparmio per gli italiani. Fino a qualche decennio era considerato come un perno fondamentale per la propria finanza personale, ed una forma di garanzia per la propria famiglia di fronte alle incertezze della vita. Oggi invece il risparmio è considerato uno strumento per garantirsi maggiore tranquillità e stabilità economica, oppure un mezzo per raggiungere particolari obiettivi.
È interessante notare come i più giovani sono consapevoli di avere priorità e obiettivi differenti rispetto ai loro genitori, e al tempo stesso sentono di avere una capacità di risparmio minore.
L’allocazione del risparmio
Il risparmio che viene accumulato nel corso del tempo generalmente viene trattato con estrema cautela. Due terzi degli italiani dichiara infatti di non investire le somme che riesce a mettere da parte, preferendo avere liquidità immediatamente disponibile in caso di bisogno. Un terzo invece investe soltanto una piccola parte del proprio risparmio.
Chi decide di investire ha evidenziato una maggiore propensione a scegliere strumenti a maggior rischio rispetto a quanto si faceva in passato (a tal proposito si veda come tratta la Consob l’argomento dei rischi d’investimento), mentre invece è calata la predilezione verso gli strumenti finanziari più sicuri.