L’accordo raggiunto nel weekend tra Stati Uniti ed Europa ha consente al prezzo del petrolio di piazzare un forte recupero, dopo che settimana scorsa aveva raggiunto il livello più basso in tre settimane. Tutto questo accade a pochi giorni dalla riunione OPEC+, che deciderà sui livelli produttivi di settembre e potrebbe aumentare ulteriormente i livelli di output immessi sul mercato.
L’intesa commerciale e il prezzo del petrolio
Dopo molte tensioni e tira e molla, finalmente è stata raggiunta un’intesa commerciale fra Stati Uniti ed Unione Europea, che chiude la serie di accordi bilaterali siglati da Trump con i maggiori partner. Nell’accordo quadro con l’Eurozona, che prevede dazi quasi ovunque al 15%, è previsto anche l’impegno europeo ad acquistare 750 miliardi di dollari di energia statunitense in tre anni. Maggiore domanda significa driver rialzista per il prezzo del petrolio.
Il mercato sospira
In generale comunque non è tanto il contenuto dell’intesa ad aver spinto il prezzo del petrolio, quanto il fatto che riduce le tensioni sul fronte internazionale e sgretola il rischio di una contrazione economica globale, e quindi anche della domanda di greggio.
Inoltre la robustezza del commercio mondiale alimenta la domanda di petrolio, grazie alla maggiore movimentazione delle merci e dei trasporti.
NB. Il prezzo del petrolio può essere negoziato su tutte le piattaforme delle società di trading autorizzate Consob.
Il fronte ucraino
Un altro fattore rialzista del prezzo del petrolio è la guerra in Ucraina, Donald Trump ha annunciato una scadenza di 10-12 giorni per la Russia per accettare un cessate il fuoco, minacciando tariffe pesantissime (anche sul petrolio) se non si raggiungesse una tregua.
I numeri sul mercato delle commodities
Tutto questi fattori hanno spinto al rimbalzo i due benchmark del mercato petrolifero. Il WTI statunitense sale verso 66,5 dollari al barile, mentre il Brent in consegna a ottobre registra un aumento a 70 dollari. Gli indicatori di volume trading evidenziano un forte aumento delle contrattazioni del greggio. Settimana scorsa, il petrolio era sceso sui rumors che parlavano di un aumento dell’offerta da parte del Venezuela, conseguente all’allentamento delle sanzioni statunitensi.

















