Gli Stati Uniti rischiano il dafault, ossia la dichiarazione di insolvenza nei confronti dei propri creditori. Lo ha detto il segretario al Tesoro USA Janet Yellen, in realtà più per spaventare i politici americani che non perché sia vero. Tra i fallimenti di Stato non sono mai comparsi gli USA, e non succedera neanche stavolta.
Ma la situazione è comunque seria.
Perché negli USA si parla di fallimenti di Stato
A causa del Covid e delle necessarie politiche di sostegno senza precedenti, il debito USA è schizzato alle stelle, ben 28 trilioni di dollari (nell’ultimo anno è salito al 128% del Pil). Il Governo federale spende più di quanto incassa, e per questo ha bisogno di prestiti per coprire il deficit.
Da qui l’appello/minaccia di Janert Yellen sul tetto del debito: se non verrà alzato entro il 18 ottobre, gli Stati Uniti potrebbero aggiungersi alla lunga lista dei fallimenti di Stato.
Perché è già successo ad altri Paesi. E contrariamente a quanto si pensi, tantissime volte.
La lunga lista degli Stati in default
Proprio l’anno del Covid, il 2020, è stato quello dei record per numero di fallimenti di Stato. Ben 7 Paesi hanno dichiarato di non poter pagare più i debiti. Si tratta di Argentina, Belize, Ecuador, Suriname (due volte), Zambia e Libano.
In questa lista compare a sorpresa l’Argentina, visto che 40 anni fa era uno dei più floridi al mondo. Ma la verità è ancora più sconvolgente: il paese sudamericano è fallito ben 9 volte dal 1800 al 2020.
La Top10 degli Stati insolventi
Nella classifica dei fallimenti di Stato è seconda, dietro solo ad Ecuador e Venezuela, crollati ben 10 volte. Il Sudamerica la fa da padrona. Uruguay, Costarica, Brasile, Argentina e Cile sono falliti 9. Assieme a Perù, Messico con 8 fallimenti di stati c’è anche la Turchia, primo paese europeo in classifica.
Non c’è l’Italia, clamorosamente e virtuosamente a quota zero. Perfino Germania e Spagna hanno vissuto 4 fallimenti di Stato.
In Grecia il default peggiore di sempre
Va precisato che anche i fallimenti di Stato non sono tutti uguali. Molti sono sostanzialmente delle “crisi economiche estreme”, mentre alcuni sono veri e propri disastri anche dal punto di vista sociale.
L’agenzia di rating Moody’s ha stabilito quali fallimenti di Stato sono risultati essere i più gravi. Il peggiore è quello della Grecia, nel 2012. Le tappe della crisi ellenica sono una via crucis: lo Stato trasformò i vecchi titoli di debito in nuovi con una perdita del 70%. In totale il debito “defaultato” è stato di 261 miliardi e 478 milioni di dollari. Nel dicembre dello stesso anno vi fu un altro default del 60% del debito per altri 42 miliardi e 76 milioni. Nel complesso parliamo di 303 miliardi e 554 milioni di dollari.