Gli analisti di mercato erano convinti che la Banca Centrale Europea avrebbe effettuato una stretta monetaria dei 50 punti base. La Eurotower ha invece sorpreso tutti con un aumento del tasso di interesse di 25 punti base, che porta il livello del tasso sui depositi al 3,25%, come non si vedeva dal 2008.
L’istituto centrale inoltre ha portato il tasso di rifinanziamento al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4%.
La mossa della Banca Centrale Europea
Non c’erano dubbi che la Banca Centrale Europea avrebbe alzato ancora una volta i tassi di interesse, dal momento che l’inflazione rimane ancora molto elevata, come ha evidenziato il report pubblicato martedì scorso. Addirittura nel mese di aprile la corsa dei prezzi ha registrato un’ulteriore accelerazione, passando dal 6,9% al 7% su base tendenziale.
Tuttavia la Banca Centrale di Francoforte ha considerato altri due fattori importanti per decidere una stretta più contenuta, dopo le recenti strette da 50 punti base.
Inflazione Core e banche
In primo luogo il dato sull’inflazione core, che è l’indicatore maggiormente osservato dagli economisti della Banca Centrale Europea. Questo indicatore ha frenato leggermente lo scorso mese, scendendo dal 5,7% al 5,6%. Ciò fa sperare che l’inflazione possa finalmente imboccare un cambio di rotta, come suggeriscono anche altri indicatori di inversione trend.
Al tempo stesso la Banca Centrale Europea ha evitato un rialzo troppo brusco dei tassi di interesse perché avrebbe potuto indebolire le banche, soprattutto in concomitanza con la decisione di ritirare liquidità dal mercato.
Inoltre l’ultima indagine sul credito ha evidenziato un frenata del finanziamento dell’economia da parte delle banche. Queste ultime infatti hanno inasprito le loro condizioni di prestito “al ritmo più veloce dalla crisi del debito sovrano nel 2011“. Ciò evidenzia che il ciclo di strette avviato lo scorso luglio sta cominciando ad esercitare ripercussioni sull’economia.
La reazione del mercato
La mossa della Banca Centrale Europea ha chiaramente sorpreso i mercati finanziari, che si aspettavano una stretta più vigorosa. Ne ha fatto le spese il cambio euro-dollaro è sceso nuovamente verso quota 1,10, come si può vedere sui broker forex autorizzati Consob.
Ricordiamo che ieri la Federal Reserve americana aveva annunciato un aumento dei tassi di interesse per lo stesso ammontare ossia 25 punti base.