La BCE alza la voce e passa all’azione nei confronti di quelle banche che violano i requisiti prudenziali riguardo al capitale. Si tratta di regole patrimoniali che sono state fissate a livello internazionale, per rendere adeguato il patrimonio delle banche della UE.
Le sanzioni salate della BCE
Le nuove regole sono contenute nella “Guida al metodo di definizione delle sanzioni“, diffusa ieri dalla BCE.
Chi non rispetterà tali requisiti, potrà incorrere in una maxi multa che potrà giungere fino al 10% dei ricavi annui totali, o al doppio degli utili ottenuti o delle perdite evitate. Questa è la decisione della BCE, che così fissa dei rigidi paletti al rispetto delle regole.
L’istituto considera tali sanzioni come “efficaci, proporzionate e dissuasive“. Con un solo limite: le sanzioni non potranno determinare l’insolvenza del soggetto vigilato.
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Più trasparenza e criteri di calcolo
Con questa mossa inoltre, l’istituto centrale europeo intende conferire maggiore trasparenza al meccanismo con cui vengono calcolate le multe stesse. Tali principi sono tengono inoltre conto delle decisioni della giurisprudenza comunitaria, e adottano un meccanismo punitivo che tiene conto anche della dimensione della banca e del livello di gravità della violazione compiuta.
Casi gravi e minori
In special modo, riguardo alla violazione compiuta, la Banca centrale europea ha classificato cinque livelli di gravità. Si parte dal minore per giungere fino a quello estremamente grave. E così, se in alcuni casi la banca potrebbe cavarsela con una sanzione pecuniaria simbolica, nel caso più grave la sanzione può essere fissata in base al fatturato totale annuale del gruppo.
Oltre ai criteri base, la BCE può adottare anche ulteriori criteri che possono fungere da attenuanti o aggravanti. Importante in tale ottica è l’impatto che la violazione commessa potrebbe avere a livello sistemico.