Sul finire della scorsa settimana il settore delle valute digitali ha vissuto ore molto nervose. Le minacce di Trump di innescare una nuova escalation commerciale con la Cina ha provocato una forte marcia indietro dei prezzi, ma questa nuova settimana è ripartita con un recupero.
Cosa sta succedendo alle valute digitali
Dopo che il presidente USA aveva minacciato di imporre un’ulteriore tariffa del 100% sui beni cinesi, in risposta ai nuovi controlli sulle esportazioni di Pechino sui minerali delle terre rare, il prezzo di Bitcoin (che il 6 ottobre ha raggiunto un nuovo massimo storico di 126.251 dollari) era scivolato sotto 105mila dollari, con l’indicatore momentum trading che era precipitato in ipervenduto. Anche il resto delle valute digitali ha fatto una pesante marcia indietro.
Un crollo tra i più grandi di sempre
Per molti esperti si è trattato di uno dei più grandi eventi di liquidazioni nella storia del settore. Secondo Bloomberg, in sole 24 ore sono state spazzate via posizioni per circa 19 miliardi di dollari, con oltre 1,6 milioni di trader colpiti in tutto il mondo. Le perdite sono state aggravate dalla leva finanziaria, dalle liquidazioni automatizzate e dalla scarsa liquidità al di fuori dell’orario di contrattazione globale.
Il sollievo e la ripresa
Da domenica le cose sono nuovamente cambiate in meglio. Trump e il vicepresidente J.D.Vance hanno parlato di disponibilità a un accordo con la Cina (con la quale è in vigore una tregua commerciale di tre mesi), allentando così le tensioni sul mercato. La conseguenza è che il Bitcoin ha superato di nuovo i 115.000 dollari, e anche le altcoin hanno rafforzato le loro posizioni: ETH è tornato a circa 4.200 dollari, dopo essere sceso sotto i 3.500 dollari.
Occhio alle notizie
Quanto successo prima del weekend dimostra però che il settore delle valute digitali è ancora legato alle notizie e il mercato è vulnerabile a ulteriori annunci di escalation commerciale e altri eventi. Non è un caso che, dopo il forte crollo dell’intero mercato crypto, il Fear & Greed Index (che misura il sentiment di mercato) è sceso al livello più basso degli ultimi sei mesi, nella zona di “Estrema Paura”.
