Il mercato immobiliare si è infilato in una spirale insidiosa. La crescita dei tassi di interesse ha compresso la richiesta di uti abitativi, e la conseguente domanda debole ha spinto al ribasso i prezzi delle case.
Questa situazione è stata fotografata da Bankitalia, che ha pubblicato il sondaggio sul mercato delle abitazioni nel III trimestre, interpellando 1.451 agenti immobiliari.
Il sondaggio Bankitalia sul mercato immobiliare
Anche se nel terzo trimestre rimane sempre maggiore la quota di operatori che esprimono giudizi di stabilità delle quotazioni immobiliari (61,3%, rispetto al 63% nella rilevazione precedente), è cresciuta quella degli agenti che ravvisano un calo dei prezzi delle case (28,6% dal precedente 25,5%).
Per quanto riguarda invece i canoni di locazione, vengono indicati in aumento per il terzo trimestre, ma sono stabili per quello in corso.
Situazione geografica: Centro-Sud più preoccupante
A livello territoriale la situazione più preoccupante è nel Centro-Sud. Le agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione nel terzo trimestre sono state l’80,8%, rispetto all’84,2% del secondo trimestre. Si tratta del livello percentuale peggiore da ben 4 anni. Inoltre è predominante la quota di coloro che hanno venduto abitazioni preesistenti (82%) rispetto a quelle di nuova costruzione.
Tra quelli che hanno effettuato almeno una transazione, quasi un agente su due ha venduto un numero inferiore di abitazioni rispetto al trimestre precedente.
Il prezzo
Quando gli agenti hanno chiuso un’operazione di intermediazione, hanno visto in media accogliere una richiesta di sconto sul prezzo iniziale pari all’8,5%, sostanzialmente invariato rispetto al periodo precedente. Anche i tempi di vendita sono stabili, ossia poco meno di 6 mesi.
Il problema maggiore connesso alle compravendite riguarda il mutuo da parte degli istituti di credito. La quota di operatori che segnalano difficoltà nell’ottenere un mutuo da parte degli acquirenti è salita al 34,4%, il valore più elevato dalla fine del 2014. Anche la percentuale di operazioni concluse grazie a un mutuo ipotecario è scesa allivello più basso dal 2014, ossia il 63,4%. Il rapporto fra l’ammontare del prestito e il valore dell’immobile è invece rimasto su valori elevati, al 77,3%.