L’interesse degli italiani verso le valute virtuali continua ad essere sostenuto. Soprattutto i giovani del Bel Paese manifestano grande curiosità verso i cripto asset, come dimostra un recente report basato sui dati dell’Oam (Organismo Agenti e Mediatori).
L’interesse verso le valute virtuali
In base a questa documentazione emerge che alla fine del primo trimestre di quest’anno i clienti italiani dei prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale e dei prestatori di servizi di portafoglio digitale (Vasp) detenevano oltre un miliardo di euro in valute virtuali. Il numero di clienti identificati era di poco inferiore a 1,2 milioni.
Se si effettua un’analisi dei primi dieci paesi europei, in rapporto al loro prodotto interno lordo, l’Italia è al secondo posto per numero di Vasp iscritti al registro, dietro la Polonia (768) e poco prima della Francia (78).
Annotazione: tra i tanti canali con cui negoziare valute virtuali, ci sono anche i broker opzioni binarie no Esma (extra UE).
Identikit dei clienti
Da questo rapporto emerge inoltre che la quasi totalità dei clienti è costituito da persone fisiche (99,88%). Inoltre la maggior parte è concentrata soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro Italia. Soltanto un quarto invece al Sud nelle isole.
Va sottolineato soprattutto un aspetto interessante, ossia che i clienti sono soprattutto giovani. La maggior parte delle operazioni infatti viene svolta da persone nella fascia di età tra i 18 e 29 anni. Peraltro sono quelli che più di frequente adottano trading intraday strategie. Tuttavia il primato per quanto riguarda l’ammontare degli investimenti va alla fascia di età tra 40 e 60 anni.
Abusivismo
Oltre a fornirci un quadro relativo al mercato delle valute virtuali in Italia, l’Oam ha individuato 16 soggetti che sembrerebbero svolgere l’attività di VASP senza essere iscritti al Registro speciale. Informazioni che sono state comunicate alla Guardia di Finanza per gli opportuni accertamenti.