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Vendite di console e prodotti gaming: boom con il coronavirus

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Il lockdown ha creato una maggiore domanda di prodotti per l’entertainment. Cresce anche l’audience dei siti di informazione

Tra le varie conseguenze dell’emergenza coronavirus, c’è anche una fortissima impannata di vendite di console da gioco. Secondo le ultime rilevazioni, parliamo di una impennata del 67%. E sono anche aumentate notevolmente le vendite di accessori e i pc gaming.

L’isolamento spinge le vendite di console

Le restrizioni agli spostamenti, il lockdown, hanno costretto le persone a rimanere a casa per quasi tutto il tempo. Inevitabilmente alcune attività che normalmente costituiscono uno svago, come il tempo dedicato al gaming online, hanno avuto sempre maggiore spazio. Secondo una rilevazione di Gfk, c’è stato un incremento del 9% del tempo dedicato al gioco online. Questo vale sia su piattaforma mobile che su pc.

I dati

L’impennata più grande è stata rilevata da inizio marzo in poi, proprio in concomitanza con l’adozione di misure restrittive e l’ingresso dell’Italia in quarantena. Da quel momento c’è stata la crescita a valore più forte. Parliamo del 24% per i gamepad (controller per videogiochi), del 478% per i gaming seats (sedie e poltrone per il gaming) e del 104% per i volanti per il gaming (stearing wheel). Anche le vendite di pc portatili per il gaming, hanno avuto un trend molto positivo di crescita: +20% a valore e +31% a unità, rispetto allo stesso periodo del 2019.

Cresce l’intrattenimento online

Il massiccio utilizzo del digitale da parte degli italiani, in questa fase è un alleato molto prezioso. Vero è che i tradizionali mezzi di comunicazione come radio e tv permettono lo stesso di rompere l’isolamento informativo, tuttavia questo intrattenimento classico non consente di interagire in maniera attiva con gli altri. I moderni strumenti digitali invece lo permettono. Ecco perché complessivamente, il tempo dedicato ad essi è cresciuto del 7%. Il vero traino è stato il bisogno di informazione, come testimonia la crescita del 45% del tempo dedicato ai siti di informazione quotidiana. Benissimo anche l’intrattenimento online: +13% degli streaming video e musicali (incluse le piattaforme video on demand).

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