Dove girano tanti soldi, è sempre meglio farsi tante domande. Perché dove girano tanti soldi, la fregatura è sempre dietro l’angolo. Di recente chi bazzica nel mondo delle valute virtuali ha spesso letto il nome di Bitcoin Hyper.
La new entry che spopola nel regno delle valute virtuali
Cosa è questo Bitcoin Hyper, e cosa c’è dietro i messaggi molto accattivanti con cui viene reclamizzata? Si tratta di una “presunta” criptovaluta che promette rendimenti elevati, grazie all’utilizzo di una tecnologia rivoluzionaria. Senza addentrarci troppo nei tecnicismi, diciamo che i due problemi noti di Bitcoin sono la velocità e la scalabilità (ossia la capacità limitata di gestire molte transazioni senza problemi). In teoria, Bitcoin Hyper dovrebbe superare proprio questi problemi.
Probabilmente proprio questa promessa gli ha consentito di raccogliere in prevendita oltre 23,7 milioni di dollari. Ma bisogna fare molta attenzione a non entrare nel “gregge” senza farsi alcune domande.
I dubbi su questo progetto
Partiamo dal primo punto critico: non c’è alcuna supervisione legale. Nessun regolatore finanziario europeo riconosce Bitcoin Hyper come una criptovaluta legittima. Ciò significa che gli investitori non godono di alcuna protezione, né attraverso sistemi di garanzia dei depositi né attraverso rivendicazioni legali in caso di frode o chiusura della piattaforma.
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Il nome e il pericolo parassitario
Un’altra perplessità nasce proprio dal nome di questo strumento. Bitcoin Hyper non ha alcun collegamento con la vera rete Bitcoin o con gli sviluppatori della regina delle valute virtuali, per cui è evidente che utilizza deliberatamente quel nome per darsi un tono e ispirare fiducia. E’ come se domani inventassimo una bibita di colore scuro e la chimassimo Coca-Cola-Black. Sarebbe punito dalla legge perché non è lecito sfruttare i nomi famosi altrui per fini commerciali (si parla di “Agganciamento parassitario“).
Le basi tecniche incerte
Altre perplessità nascono dalla mancanza di prove di una base tecnica indipendente. Le valute virtuali sono open-source, la loro tecnologia blockchain è trasparente e hanno alle spalle una comunità di sviluppatori. Bitcoin Hyper invece non ha né whitepaper tecnici verificabili né informazioni comprensibili sulle persone o sulle aziende coinvolte. Chi c’è dietro questo progetto? Dove sono i server? Quali sono le misure di sicurezza?
Il collocamento sfrenato
Altro aspetto poco chiaro è il modo in cui Bitcoin Hyper viene piazzato agli investitori. Spesso avviene attraverso siti web dubbi o broker anonimi. Depositi e prelievi vengono effettuati tramite canali difficili da rintracciare o sotto forma di altre criptovalute. In caso di perdite, di solito non c’è modo di recuperare il capitale investito. Nessuna supervisione, nessuna protezione, nessun supporto.

















