Non si arresta la pressione sulla Lira turca, che si sta riavvicinando sempre di più verso il livello minimo storico rispetto al dollaro americano.
Soltanto la piccola pausa nel rally che sta caratterizzando la valuta a stelle e strisce ha impedito che questo scenario già si materializzasse in questi giorni.
Cosa accade alla valuta
Come si può vedere sui broker opzioni binarie Italia, il cambio USD-TRY è salito fino a 18,2, non molto distante da quel 18,4 che venne toccato a dicembre scorso, e che al momento rappresenta il picco storico nel rapporto tra la valuta turca e quella a stelle e strisce.
La pressione che sta schiacciando la valuta di Ankara deriva soprattutto dall’atteggiamento di Erdogan e della banca centrale del Paese.
La politica scriteriata sui tassi
Il sultano è nemico giurato dei tassi di interesse alti, che sono in realtà il rimedio contro un’inflazione altissima. Per assecondare le sue volontà, la banca centrale ha preso la direzione opposta a quella più logica, andando a tagliare il costo del denaro di 700 punti base a partire da settembre 2021. L’ultima sforbiciata è giunta poche settimane fa, sorprendendo i mercati e innescando un’altra brutta discesa della valuta.
Inflazione shock
Il risultato di queste mosse fuori logica è che la Lira continua a perdere quota, mentre l’inflazione galoppa oltre l’80%, sui i massimi di 24 anni. Infatti il basso potere d’acquisto della valuta ha esacerbato la pressione sui prezzi, a causa dell’aumento dei costi energetici che la Turchia deve importare.
Non hanno avuto alcun effetto, se non temporaneo, le misure di “lirizzazione” varate mesi fa da parte della banca centrale per tenere a galla la valuta naizonale.
Nota: Anche sulla Lira alcuni broker consentono di acquistare opzione vanilla al prezzo bid ask, ma dovete fare molta attenzione perché è rischioso.
Disavanzo record
Anche la promessa di Erdogan di risollevare il commercio non ha avuto successo. Anzi, l’ultimo saldo delle partite correnti indica un disavanzo di 3,5 miliardi di dollari, ossia il triplo rispetto alla scorsa estate. Il disavanzo commerciale è a un livello record, ossia 10,69 miliardi di dollari a luglio (il più grande disavanzo commerciale mai registrato) e 62,18 miliardi di dollari nei primi sette mesi.
