I disordini politici in Guinea hanno messo le ali al prezzo dell’alluminio, che in scia ai timori su un collo di bottiglia dell’offerta, ha accelerato il suo rally giungendo al prezzo massimo da dieci anni a questa parte.
Cosa sta guidando il prezzo dell’alluminio
Secondo il resoconto, un’unità militare d’élite ha preso il potere nel paese ricco di risorse dell’Africa occidentale. I soldati guidati dall’ex legionario degli esteri francese Mamady Doumbouya hanno dichiarato alla televisione di stato che il governo è stato sciolto, la costituzione sospesa e le frontiere chiuse.
Il caos che si è scatenato nel Paese africano ha alimentato le preoccupazioni sulle forniture della materia prima necessaria per produrre il metallo, assai richiesto nella costruzione di automobili e aerei. La Guinea è infatti il più importante fornitore mondiale di bauxite, materia prima dell’alluminio. Questo ha finito per spingere al rialzo il prezzo dell’alluminio stesso.
L’impatto sulle esportazioni è stato finora difficile da valutare perché la notizia del golpe è ancora fresca, ma di sicuro un contraccolpo ci sarà.
I dati di mercato
I futures sull’alluminio hanno così esteso il rally che l’ha visti crescere di circa il 40% nel corso di quest’anno. Il prezzo dell’alluminio è arrivato a superare i 2.770 dollari a tonnellata a settembre, il massimo da maggio 2011. Dal punto di vista tecnico, il Parabolic Sar trading indicatore si è mantenuto al di sotto del prezzo, indicando una continua spinta rialzista.
Suggerimento: chi vuole negoziare le materie prime sui mercati, dovrebbe conoscere alcune figure chiave, come il testa e spalle trading rialzista rovesciato.
Altri driver della crescita
La spinta al prezzo dell’alluminio è arrivata dalla crescente domanda, aiutata da massicce misure di stimolo globale e investimenti per il cambiamento climatico. Incidono però sul prezzo anche le interruzioni delle spedizioni e l’offerta ridotta.
La Cina ha soppresso la fusione per ridurre l’inquinamento e raggiungere gli obiettivi ecologici mentre in India, il secondo produttore di metalli ad alta intensità energetica, l’approvvigionamento di carbone inadeguato minaccia la produzione locale. Inoltre, i contenitori utilizzati per spostare i metalli industriali dall’Asia agli Stati Uniti e all’Europa scarseggiano.