Il problema dell’omologazione degli autovelox è noto ormai da anni, ma una recente sentenza rischia di creare una voragine negli incassi dei comuni. Secondo il Codacons, potrebbero essere circa 40 milioni di euro l’anno.
In fumo una montagna di incassi
La Corte di Cassazione ha dichiarato che sono fuorilegge tutti gli apparecchi autovelox che sono stati approvati ma sono privi di omologazione. Praticamente oltre la metà di quelli che sono presenti sulle nostre reti stradali, visto che il 59,4% dei dispositivi è stato validato prima del 2017, l’anno che segna lo spartiacque riguardo all’omologazione (e quindi ha legittimo utilizzo di questi strumenti).
Il problema ha una portata notevole, visto che in molti casi rappresentano la principale fonte di incassi per i comuni italiani. Peraltro agli apparecchi fuorilegge vanno aggiunti poi il 32,8% di quelli mobili, anch’essi non più utilizzabili in modo legittimo dalle pattuglie stradali.
La stima del Codacons
Soltanto nelle principali 20 città italiane i mancati incassi delle sanzioni da autovelox potrebbero essere 40 milioni di euro in meno, dal momento che gli ultimi dati disponibili – relativi al 2023 – evidenziano un introito superiore ai 65 milioni di euro. Circa due terzi di questa cifra non sarà più possibile ottenerla con gli attuali dispositivi, ne è pensabile che si possano sostituire tutti e subito.
…tanti, anzi troppi
Come detto, gli autovelox sono stati per molti anni una vitale fonte di guadagno per i comuni. In molti casi c’è chi ci ha marciato parecchio sopra, installandoli in maniera massiccia lungo le arterie principali ed a scorrimento veloce, proprio per fare cassa.
In Salento ad esempio, zona particolarmente vita per le vacanze estive, i comuni hanno potuto beneficiare gli incassi fino a 23 milioni di euro all’anno grazie alle sanzioni elevate tramite gli autovelox.
Dal 12 giugno entreranno in vigore le nuove regole varate dal Ministero dei Trasporti qualche mese fa, che prevedono che le amministrazioni locali dovranno rispettare distanze minime tra i dispositivi e di installarli soltanto dopo il parere dei Prefetti. Ostacoli su ostacoli che metteranno probabilmente fine all’autovelox selvaggio, ma al tempo stesso arriveranno comuni italiani di una principale voce di incassi.