L’ultimo trimestre del 2023 ha segnato un miglioramento rispetto al periodo precedente per quanto riguarda la puntualità dei pagamenti da parte delle imprese italiane. Tuttavia, ci sono degli aspetti da rimarcare, in special modo riguardo alla differenza tra Nord e Sud.
I dati dei pagamenti delle imprese italiane
La fotografia della situazione è stata scattata come sempre da Cribis che è una società del gruppo Crif, specializzata nella business information. Il report evidenzia che l’ultimo trimestre del 2023 ha segnato una crescita dei pagatori puntuali, che sono arrivati al 41,1%.
Rispetto al periodo pre-pandemia, le imprese che si sono rivelate pagatrici regolari sono cresciute del 18%. Allo stesso tempo quelle ritardatarie sono diminuite del 10% se consideriamo ritardi entro 30 giorni, e dell’8,6% se consideriamo ritardi superiori ai 30 giorni.
Nord e sud
Bisogna però fare delle differenze importanti dal punto di vista territoriale. Nel Sud e nelle isole le imprese che hanno ritardi gravi sui pagamenti sono il 15%, più del doppio di quelle del Nord, dove la percentuale si ferma al 6,5%.
Inoltre se tre regioni del Nord come Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono ai primi posti della classifica per numero maggiore di pagatori regolari, le imprese più ritardatarie le troviamo in Sicilia e Calabria, dove la quota di pagatori in ritardo cresce rispettivamente al 23,1% e al 25%.
In assoluto l’area più puntuale è quella del Nord-Est, dove l’affidabilità arriva a sfiorare il 50%, mentre al Sud questa quota scende al 28%.
Brillano le imprese più piccole
Lo studio effettuato da Cribis evidenzia inoltre un dato interessante: le micro imprese mostrano delle performance migliori in termini di pagamenti regolari (una percentuale del 43%), ma registrano anche il più alto livello di ritardi oltre i trenta giorni dalla scadenza (10,5%). Invece le imprese di grandi dimensioni sono quelle che hanno una minore propensione ad accumulare ritardo grave.