Un bambino su dieci mangia regolarmente snack salati. Uno su quattro beve quotidianamente bibite zuccherate. I consumi di snack e cibi pronti tra i bambini sono in aumento, tanto che oltre la metà lo fa più di tre volte a settimana. Sono questi alcuni dei risultati del report “cibo e bambini” che è stato pubblicato di recente dalla fondazione Aletheia.
Il rischio dietro questi consumi
Oltre ai numeri che abbiamo già enunciato, ci sono altri aspetti riguardo ai consumi da parte dei nostri bambini che meritano profonde riflessioni.
La frutta e la verdura sono praticamente assenti dalla dieta quotidiana di circa il 25% di loro. Inoltre un pasto fondamentale come la colazione piano piano sta scomparendo dalle loro abitudini, visto che un bambino su dieci la salta e uno su tre effettua un pasto del tutto inadeguato.
Una questione di salute
È evidente che questo tipo di alimentazione comporta crescenti rischi per la salute, e guardando la cosa in prospettiva provocherà anche un impennata della spesa sanitaria per una serie di patologie connesse all’alimentazione sbagliata. Queste abitudini quotidiane di milioni di bambini rischiano di provocare un aumento del tasso di obesità, un incremento di patologie come diabete e problemi cardiovascolari.
Non è un caso che, secondo una recente ricerca condotta dall’Università Federico II di Napoli (pubblicata sul Journal of Allergy and clinical Immunology), è necessario promuovere dei cambiamenti forti nello stile di vita dei bambini, a cominciare proprio dai consumi di alimenti Ultra processati per prevenire le allergie alimentari.
I cibi ultra-processati
Uno degli aspetti più negativi del dei consumi dei cibi ultra-processati è che hanno una alta densità calorica e contemporaneamente sono poveri di nutrienti. Sono ricchi di additivi chimici, che spesso inducono anche una dipendenza e invogliano la reiterazione del consumo. Eppure nonostante tutti conoscano questi problemi, i consumi di questi prodotti continuano a crescere e gli scaffali dei supermercati ne sono pieni. E se pensiamo a tutto questo fa un po’ rabbia sapere che è stata rinviata al 2026 la Sugar Tax, che dovrebbe colpire proprio le bevande zuccherate.