Il mini lockdown che riguarderà il periodo Natalizio non solo ci costringerà a vivere in modo diverso queste festività, ma avrà un impatto forte sull’economia. L’Italia in Zona Rossa colpirà soprattutto le aziende attive nel commercio. In special modo ristoranti, bar e piccoli negozi.
Il blocco di Natale e il commercio
Il conto salato di questa nuove ondata di misure che limitano gli spostamenti, potrebbe arrivare fino a 10 miliardi, secondo una stima di Confesercenti.
Nel settore del commercio, chi verrà colpito in misura forte saranno i ristoranti, bar e altri esercizi di somministrazione, che puntano forte su questo periodo. Durante il Natale infatti normalmente questo settore fattura quasi 300 milioni, ma per effetto di ulteriori limitazioni il conto delle chiusure forzate può giungere fino a 3 miliardi di euro.
Zero tasse e tanti sprechi
Chiaramente si genera anche un’altra conseguenza: rendere impossibile per molti onorare le tasse prorogate ad aprile. E quindi alimentare il pericolo di chiusura. Per questo Confesercenti parla di almeno 60mila imprese della ristorazione a rischio chiusura, e circa 300 mila i posti di lavoro in bilico.
Il danno crea anche un problema “etico”, dal momento che oltre centomila ristoranti si erano già riforniti in vista del pranzo di Natale. La chiusura farà buttare nel complesso più o meno 200 milioni di euro di derrate alimentari già acquistate, che andranno buttate. Uno spreco che è un pugno nello stomaco.
Negozi e alberghi
Anche il commercio al dettaglio subirà un contraccolpo durissimo, pari a circa 7 miliardi di mancati acquisti di beni e prodotti.
Ma la lista di chi subirà dure conseguenze dal blocco di Natale è lunga. Comprende anche gli alberghi, che lo scorso anno durante le feste hanno fatturato 4 miliardi. Quest’anno sarà invece buio pesto. Secondo la loro associazione di categoria – Federalberghi – quest’anno vanno incontro a un calo del fatturato dell’80%, e solo a dicembre perderanno 4 miliardi (-15 in totale nel 2020).
