Nel nostro Paese esistono e operano moltissime banche private. Ma chi le controlla e si assicura che tutte le norme vengano rispettate e il corretto funzionamento del nostro sistema finanziario funzioni? E’ la Banca d’Italia, l’istituto centrale della Repubblica Italiana.
La nascita e una breve storia della Banca d’Italia
Il ruolo di Bankitalia è cambiato nel corso del tempo. Anche dopo che l’Italia venne unificata, a diverse banche era affidato il compito di emettere moneta. Ciò rappresentava uno degli ostacoli lungo il processo di vera unificazione del Paese, ed è per questo che nel 1893 venne istituita la Banca d’Italia. All’inizio poteva emettere moneta come facevano altre banche private ma in seguito, nel 1926, divenne l’unico istituto autorizzato a emettere banconote.
Nel corso del tempo vennero assegnati alla Banca d’Italia poteri di vigilanza sulle altre banche, e nel 1936 venne riconosciuto come istituto di diritto pubblico. Questo ruolo di riferimento per il sistema bancario italiano rimase intatto fino al 1993, quando venne adottato il vigente Testo Unico in materia bancaria e creditizia, che ridisegnò la disciplina dell’attività bancaria e creditizia.
Altra svolta importante fu la “perdita” del diritto di emissione, quando venne introdotto l’euro e venne definitivamente mandata in archivio la Lira.
Chi possiede la Banca d’Italia
La Banca d’Italia ha formalmente un capitale sociale, versato da banche e assicurazioni aventi sede in Italia, fondazioni, enti ed istituti di previdenza e assicurazione con sede in Italia e fondi pensione. Al capitale di Bankitalia partecipano quindi anche le stesse banche sul cui operato la Banca d’Italia è chiamata a vigilare.
Tuttavia Bankitalia non è una società per azioni di diritto privato, bensì un istituto di diritto pubblico secondo l’espressa indicazione dell’articolo 20 del R.D. del 12 marzo 1936 n. 375.
Anche le sue regole di funzionamento sono differenti da quelle di una normale società per azioni, visto che i singoli soci non hanno diritti di voto in proporzione alle azioni possedute. Inoltre proprio per via del suo status giuridico di ente pubblico, è esclusa la possibilità di fallimento della Banca d’Italia.
Dove si trova la Banca d’Italia?
La sede centrale di Banca d’Italia si trova a Roma, in via Nazionale, a Palazzo Koch. Ma esiste una rete di filiali, ben 39, sparse su tutto il territorio nazionale. Inoltre Bankitalia conta sull’attività di una rete Delegazioni nelle città di Londra, New York e Tokyo, con un ufficio di rappresentanza presso la House of the Euro a Bruxelles e con funzionari distaccati con la qualifica di Addetti finanziari presso alcune rappresentanze diplomatiche.
I compiti della banca d’Italia
Lo scopo della Banca d’Italia è quello di assicurare la stabilità monetaria e la stabilità finanziaria, che sono essenziali affinché la nostra economia possa crescere e attuano il principio della tutela del risparmio sancito dall’articolo 47 della Costituzione.
Nell’assolvere questo compito, Bankitalia agisce in maniera indipendente, perché è l’unico modo per essere imparziale.
Questa indipendenza viene garantita da normative nazionali ed europee, ed è accompagnata da stringenti doveri di trasparenza verso Governo, Parlamento e cittadini.
Com’è organizzata Bankitalia
Oltre ad essere l’istituto centrale dello stato Italiano, la Banca d’Italia è anche parte integrante dell’Eurosistema, ossia il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC) che comprende la Banca centrale europea e le banche centrali nazionali dei Paesi dell’Unione europea che hanno adottato l’euro. Inoltre partecipa alle attività dei principali organismi finanziari internazionali, tra i quali il Fondo monetario internazionale (FMI), la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) e la Banca Mondiale.
La dimensione operativa di Bankitalia quindi non è soltanto Nazionale e locale, ma anche internazionale.
Questo si riflette anche nella sua struttura. L’Amministrazione Centrale definisce e attua gli indirizzi strategici, gestionali e operativi; l’organizzazione territoriale è articolata in Filiali, presenti nei capoluoghi regionali e in alcune province; all’estero è presente con Delegazioni, uffici di rappresentanza e Addetti finanziari presso alcune rappresentanze diplomatiche.
Secondo le previsioni dello Statuto, esistono i seguenti organi centrali: l’Assemblea dei partecipanti, il Consiglio superiore, il Direttorio, il Collegio sindacale, il Governatore, il Direttore generale e i tre Vice Direttori generali.
Quante persone lavorano in Bankitalia?
Alla Banca d’Italia lavorano circa 7mila persone, con competenze multidisciplinari. La Banca assume il proprio personale attraverso concorsi pubblici, aperti a tutti i cittadini dell’Unione Europea che soddisfano i requisiti specificati nel bando. Nell’esercizio delle proprie funzioni, i dipendenti seguono i principi generali stabiliti in un codice etico, che riflette la natura pubblica dell’Istituto e l’importanza degli interessi ad esso affidati.


















