La speranza di salvare la propria occupazione si riduce al lumicino per i lavoratori Air Italy. Il vertice interministeriale che avrebbe dovuto portare delle novità positive, si è infatti concluso con un altro buco nell’acqua.
Mentre si avvicina sempre di più la scadenza della cassa integrazione (fine dicembre), avanza sempre più concretamente lo spettro del licenziamento.
Il dramma dei lavoratori Air Italy
Non è giunto quindi alcun colpo di scena dal vertice interministeriale che si è svolto con i proprietari della nuova compagnia aerea, Qatar Airways e Akfed, che settimana scorsa avevano avviato la procedura di licenziamento collettivo dei 1300 lavoratori Air Italy.
Le due aziende si sono dimostrare intransigenti su ogni soluzione alternativa, e non hanno intenzione neanche di richiedere il prolungamento della cassa integrazione.
L’unica concessione che hanno fatto è quella di posticipare di qualche giorno il licenziamento dei lavoratori, visto che le lettere partiranno non prima del 31/12.
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La speranza nel governo
A questo punto per i lavoratori Air Italy l’unica speranza di avere un futuro (altrove) è affidata al Governo. L’esecutivo convocherà di qui a qualche giorno un tavolo con i ministeri coinvolti e le Regioni Sardegna e Lombardia, e in seguito anche un vertice con i sindacati.
Da questi incontro dovrebbero venire fuori delle soluzioni per creare un paracadute per i lavoratori, in modo da favorire una loro ricollocazione il prima possibile.
Il disappunto dei sindacati
Nel frattempo, l’ennesima chiusura sui licenziamenti dei lavoratori non è andata giù ai sindacati, che esprimono rabbia e delusione e si appellano al Governo e alle Regioni Sardegna e Lombardia. Si sentono delusi dall’atteggiamento dei Ministeri, dai quali si aspettavano una maggiore incisività nel convincere i proprietari di Air Italy a trovare una soluzione sui 1322 lavoratori.
Tuttava non perdono la speranza: “Il fatto che ci sia un’altra riunione presso il ministero del Lavoro prima della fine dell’anno e che nel frattempo non saranno inviate le lettere di licenziamento, lascia ancora qualche piccolissimo spiraglio“, commenta il segretario generale della Filt Cgil Sardegna.
