Grazie al pagamento del coupon su un bond offshore scaduto a settembre, circa 47,5 milioni di dollari, Evergrande ha evitato il default per la seconda volta a ottobre.
Il periodo di tolleranza sarebbe scaduto oggi, per cui un’altra volta il colosso cinese si è salvato sul filo di lana.
Evergrande effettua il pagamento
Lo sviluppatore immobiliare cinese è alle prese con 305 miliardi di dollari di debiti, ma alla fine è riuscito a effettuare il pagamento del coupon.
La notizia è stata confermata dagli obbligazionisti internazionali, che hanno detto di essere stati pagati.
Tuttavia è presto per cantare vittoria. Infatti non è ancora chiaro se il gigante immobiliare cinese riuscirà a salvarsi. All’orizzonte infatti c’è un’altra rata in pagamento: 148 milioni con scadenza 11 novembre.
Clima temporaneamente ottimistico
Questa piccola schiarita serve a placare i timori su una bancarotta del gruppo, che avrebbe potuto avere ripercussioni importanti su tutto il settore immobiliare cinese.
Peraltro l’ottimismo ha spinto il gigante immobiliare a riprendere i lavori su più di 10 progetti in sei città.
S&P avverte: non è un caso isolato
Ma per una Evergrande che per adesso si salva, ci sarebbero altre aziende del settore immobiliare cinese con un debito da capogiro.
Secondo l’agenzia S&P, il caso Evergrande sarà soltanto il primo di una lunga serie, dal momento che quasi un terzo delle grandi imprese immobiliari della Cina navigherebbe nelle medesime acque.
A tal proposito gli analisti dell’agenzia americana dicono che i 300 miliardi di debiti di Evergrande sono spiccioli in confronto ai 5000 miliardi di debiti dell’intero settore (secondo stime Nomura). Praticamente un terzo dell’intero PIL cinese.
Nel prossimo anno queste aziende dovranno effettuare pagamenti per circa 92 miliardi di dollari ai loro creditori. Come scalare una montagna, visto che Pechino ha imposto una stretta.