C’era molta attesa ieri per le parole del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Ieri è stato in audizione al Congresso americano e i mercati volevano conoscere il suo punto di vista “privilegiato” sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce. Ma soprattutto volevano sentire quanto fosse alto il livello di allerta riguardo al pericolo di alta inflazione.
Cosa ha detto Powell sull’economia a stelle e strisce
Ebbene, il governatore della Fed ha espresso un cauto ottimismo. Secondo Powell ci sono buone possibilità che già nel corso di questo 2021 le condizioni dell’economia a stelle e strisce potrebbero tornare in una situazione di quasi normalità. In special modo il PIL americano potrebbe salire fino al 6%, ossia ai livelli che c’erano prima dello scoppio della crisi pandemica.
Tuttavia, il capo della FED ha anche precisato che la ripresa dell’economia statunitense non è certo galoppante. Anzi, la definisce “irregolare e incompleta” . Il mercato del lavoro porta ancora evidenti segni della crisi, perché ci sono ancora oltre 9 milioni di posti di lavoro in meno rispetto a prima dell’inizio della pandemia (il tasso di disoccupazione reale si colloca intorno al 10%).
Siamo lontani dalla piena occupazione, che è l’obiettivo tendenziale del medio periodo.
I due timori dei mercati
Due temi caldi sono in questo il debito pubblico e il pericolo inflazione. Quest’ultimo timore è del resto alla base della brusca frenata del mercato azionario, soprattutto quella dei titoli tecnologici (che patiscono più di altri le strette monetarie, cui si andrebbe incontro di fronte a balzi dell’inflazione).
Riguardo al primo aspetto, Powell ha chiarito che “questo non è il momento di pensare al debito”. L’economia a stelle e strisce ha bisogno di stimoli, che non possono essere rimandati.
Circa l‘inflazione invece, Powell ha escluso che nel paese ci sia questo rischio concreto. “L’inflazione resta debole e non rappresenta una minaccia, ci vorrà tempo per raggiungere i target”, ha affermato.