Da tempo ormai la Cina si è messa in pole position nella sperimentazione delle valute digitali. La Banca del Popolo ormai sta ragionando su questo strumento dal 2014, tuttavia negli ultimi mesi – anche per effetto della pandemia – la sperimentazione ha subito un’accelerazione.
La Cina e le valute digitali
Settimana scorsa si è concluso il più esteso test fatto finora (in totale ne sono stati fatti 4), che ha avuto luogo nella metropoli hi-tech di Shenzhen. Ben 50 mila volontari hanno ricevuto 200 yuan, circa 30 euro, in valuta virtuale. Complessivamente sono stati messi a disposizione 10 milioni di yuan digitali, con l’obbligo di spenderli in uno dei 3 mila negozi abilitati del quartiere di Luohu. Alla fine dell’esperimento la spesa è stata di 8,8 milioni di “digital yuan”, oltre un milione di euro, attraverso 62.788 transazioni.
Lo strumento della PBoC
Non c’è dubbio che la Cina sia in questo momento molto vicina all’adozione della prima valuta digitale sovrana al mondo. L’obiettivo delle autorità cinesi è rendere lo yuan digitale una valuta internazionale, come è il dollaro “reale” oggi. Per arrivare a questo obiettivo, bisogna però prima cominciare a farlo circolare all’interno.
Bisogna però chiarire che il progetto è ben distante da Bitcoin o le altre criptomonete antiautoritarie. Per intenderci, non staremo lì a studiare i grafici, a vedere l’andamento del Macd indicatore o delle medie mobili. Il renminbi digitale sarà controllato dalla Banca centrale (PBoC) e scambiato su circuiti ufficiali.
Contenuto extra: passando dalle valute digitali a quelle reali, potrebbe interessarti conoscere sul rand sudafricano previsioni euro dollaro per il 2020 e 2021.
La riforma
Il progetto di una valuta digitale rientra nel disegno di riforma della Banca centrale, che punta a ridefinire il ruolo della massima istituzione finanziaria cinese allo scopo di ridurre i rischi sistemici, vero e proprio tormento delle autorità centrali.
In questo quadro si instaura la nascita di una autonoma piattaforma di pagamenti online, che sarà il preludio alla introduzione generalizzata della moneta virtuale prevista dal disegno di legge. Scatterà inoltre il divieto per chiunque di introdurre una qualsiasi forma di criptocurrency. La piattaforma di pagamenti online funziona come quella dei principali operatori di pagamento mobile, come WeChat e AliPay. La grande differenza però è che è pubblica e non richiede commissioni aggiuntive per i servizi di prelievo.