Da quando Donald Trump ha deciso di intraprendere la sua feroce battaglia dei dazi, colpendo anche l’import di prodotti agroalimentari, si era capito che il vino italiano avrebbe subito delle perdite pesanti. I dati diffusi dall’osservatorio di Unione Italiana vini (UIV) adesso ci dicono a quanto ammontano.
Il bilancio pesantissimo delle perdite
Secondo lo studio realizzato dall’associazione vitivinicola italiana, dall’entrata in vigore delle tariffe fino alla fine di luglio, le perdite complessive ammontavano a circa 61 milioni di dollari. Infatti per difendere il prodotto del business agroalimentare italiano più esportato in America, i produttori hanno dovuto tagliare drasticamente i prezzi. Di conseguenza i loro margini si sono ridotti, e questo soltanto per riuscire a rimanere competitive sul mercato a stelle e strisce.
Soltanto all’altro leader di mercato, la Francia, le cose stanno andando peggio di noi. I nostri cugini transalpini infatti hanno accumulato perdite per 62,5 milioni di dollari.
Il calo del prezzo medio
Nel corso del 2025, il prezzo medio del vino italiano esportato è sceso da 6,52 dollari per litro a 5,64 dollari. In termini percentuali il calo è stato del 13,5%. Dalle nostre cantine il vino esce a prezzi già molto inferiori rispetto al consueto, perché sono i nostri produttori ad accollarsi integralmente l’impatto dei dazi per poter rimanere sul mercato.
e pensare che esattamente un anno fa, le vendite di vino italiano facevano esultare per l’andamento da record.
La speculazione dei rivenditori USA
Il paradosso è che mentre i prezzi all’ingrosso calano e le nostre cantine continuano ad accumulare perdite, i prezzi del vino italiano sugli scaffali dei supermarket americani sono in prevalenza aumentati. Ci sono infatti i furbetti che, pur avendo acquistato stock di prodotti prima dell’entrata in vigore dei dazi, una volta messi i vini sugli scaffali hanno speculato ingiustificatamente sulle spalle non solo dei consumatori ma soprattutto delle nostre imprese.
A difesa del Made in Italy
La situazione si fa sempre più complicata e mette il vino italiano nella condizione di subire attacchi da più fronti. Non è soltanto una questione di ricavi e perdite, ma anche di difesa dell’identità e del valore del vino italiano, prodotto di qualità e pilastro del nostro export agroalimentare.



















