Continua il momento di fiacchezza dello Yen giapponese. la valuta giapponese è penalizzato anche dalle recenti decisioni della banca centrale guidata dal governatore Kazuo Ueda.
Meeting BoJ e valuta giapponese
Nella giornata di martedì, la Bank of Japan si è riunita in meeting decidendo di lasciare il tasso di interesse in territorio negativo allo 0,1% e il tasso dei rendimenti dei titoli a 10 anni intorno allo 0%.
Fin qui è stato tutto come nelle previsioni degli analisti. Quello che però non è andato secondo le attese è l’approccio cauto della banca. Il comitato infatti si è limitato a modificare leggermente il controllo della curva dei rendimenti, ridefinendo l’1,0% (fissato a luglio raddoppiando il precedente limite dello 0,5%) come un “limite superiore” piuttosto che come un limite rigido. Questo ha inciso sulla valuta giapponese.
La caduta dello Yen
Questo approccio fin troppo cauto ha finito per penalizzare subito lo Yen. La valuta giapponese è scivolata con decisione rispetto al dollaro americano, tanto che il cambio USDJPY è salito oltre 151 (dopo aver disegnato una Gravestone Doji candlestick), sui livelli più alti di un anno. Peraltro il rapporto di cambio si sta avvicinando sempre di più al minimo del 1990.
Il mercato ha giudicato la mossa della Banca del Giappone troppo blanda per chiudere la crisi. Sullo Yen si sente la pressione del divario tra le politiche monetarie di BoJ e FED che dura da anni. Mentre la FED porcedeva con diverse strette, la BoJ è rimasta sempre ferma.
Annotazione: sulla valuta giapponese è possibile seguire una strategia Heikin Ashi intraday che può rivelarsi molto efficace.
Outlook
La BOJ ha rivisto al rialzo le sue prospettive di inflazione per l’anno fiscale 2023 e 2024 al 2,8% dall’1,3% e dall’1,2%, rispettivamente, superando il suo obiettivo del 2%. Tuttavia, hanno sottolineato che questo aumento dovrebbe essere sostenuto da un circolo virtuoso di aumento dei prezzi e dei salari.
Infatti si sperava che dopo la crisi legata alla pandemia da coronavirus, l’economia giapponese sarebbe ripartita con forza. Questa ripresa invece sta tardando ad arrivare a causa della combinazione di un’inflazione ancora elevata e di una crescita inadeguata dei salari reali, con conseguenze devastanti riguardo ai consumi.
Per uscire da questo tunnel il governo ha promesso nuove misure contro il carovita.