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Mercato del petrolio, l’OPEC+ conferma la sua strategia

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Il cartello ha confermato la decisione presa ottobre, ossia produrre 2 milioni di barili in meno fino alla fine del 2023

Nessun cambio di rotta da parte dell’Opec+, che conferma i livelli di produzione di petrolio per il prossimo mese. Una decisione che sicuramente avrà delle conseguenze sul mercato del petrolio.

La scelta dei leader del mercato del petrolio

petrolioDopo una riunione online svoltasi domenica (già questo meeting virtuale aveva fatto intendere che non ci sarebbero stati grandi sorprese), il cartello che riunisce 23 grandi produttori del mercato del petrolio ha confermato la decisione presa ottobre, ossia produrre 2 milioni di barili in meno fino alla fine del 2023. Si tratta di circa il 2% della domanda globale.

Rumors disattesi

La decisione dei maggiori produttori di petrolio al mondo spegne così definitivamente quelle voci che erano circolate nei giorni scorsi, che volevano l’Opec+ possibilista riguardo un nuovo taglio produttivo.
Questa voce aveva innescato subito delle conseguenze sul mercato del petrolio, spingendo i prezzi con decisione al rialzo. Le quotazioni di Brent e WTI erano infatti cresciute di quasi il 5% nell’ultima settimana.

Annotazione: chi ha osservatol’andamento delle quotazioni di petrolio, dovrebbe fare attenzione al possibile RSI failure swing (top bottom).

Le motivazioni del cartello

La motivazione di tale decisione è l’incertezza che grava sul mercato del petrolio, che secondo l’Opec+ è ancora notevole.
Il mercato è condizionato ancora dalla guerra in Ucraina, dai timori di una recessione globale (che inevitabilmente spingerebbe al ribasso la domanda di oro nero) e delle incertezze riguardo alla domanda cinese, dove ancora è in corso una politica di contenimento al Covid molto rigida.
In più ci si metta l’embargo dell’UE sul petrolio russo trasportato via mare che entrerà in vigore lunedì.

Critiche

Questa decisione non mancherà di innescare critiche, da parte soprattutto degli Stati Uniti, che già ad ottobre accusarono l’Arabia Saudita di favorire la Russia, appoggiando certe decisioni.
Però l’OPEC+ si è sempre difeso, negando qualsiasi implicazione politica dietro le sue decisioni, che – dicono – sono prese soltanto sulla base dei dati e della situazione del mercato del petrolio.

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