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Investitori gelati da OCSE e Banca Mondiale. Le Borse arretrano

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L’indice Ftse Mib segna in chiusura -0,53% a 24.236 punti. Sulla stessa linea il FTSE Italia All-Share, che finisce in calo dello 0,74%

Le preoccupazioni riguardanti la crescita economica, dopo le previsioni OSCE e Banca mondiale, deprimono l’umore degli investitori. Così gli Eurolistini chiudono tutti in calo.
Dopo il monito della Banca mondiale sul rischio stagflazione, l’OCSE ci ha messo il carico tagliando le stime sulla crescita globale. Quest’anno salirà solo del 3%, mentre sei mesi fa la previsione era +4,5%. Tutta colpa delle ripercussioni della guerra della Russia contro l’Ucraina.

La giornata degli investitori

investitoriIl bilancio della giornata per gli investitori è magro. Piazza Affari finisce in calo con le banche in affanno.
L’indice Ftse Mib segna in chiusura -0,53% a 24.236 punti. Sulla stessa linea il FTSE Italia All-Share, che finisce in calo dello 0,74%. Ribassi anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,25%) e il FTSE Italia Star (-0,08%).

Riguardo alle altre Borse europee, vanno in flessione Parigi (-0,80%) e Francoforte (-0,76%). Piatte Londra (-0,08%) e Madrid (+0,01%).
Anche Wall Street si sta muovendo blandamente.

Annotazione: gli indici possono essere studiati bene anche con un grafico three line break.

I singoli titoli di Piazza Affari

A Piazza Affari gli investitori hanno scambiato titoli per 1,53 miliardi di euro, mentre i volumi si sono attestati a 0,44 miliardi di azioni.
Il titolo migliore del giorno è stato BPER (+2,92%), che sfrutta un upgrade e anche l’attesa per il nuovo piano industriale che sarà svelato venerdì.
Acquisti anche sul settore auto (Ferrari +2,2% e Stellantis +0,9%) mentre il Parlamento europeo è chiamato a votare sullo stop alle vendite di vetture a benzina e diesel dal 2035.
In fondo finiscono il lusso con Moncler (-2,6%), il risparmio gestito con Banca Generali (-2,8%) e gli energetici con Enel (-2,4%). Tuttavia imaggiori ribassi si sono verificati su Nexi, che ha archiviato la seduta a -2,79%.

Sul mercato valutario rimbalza ancora una volta l’euro, che risale a 1,0739 dollari. Su questa coppia come su altre, si può negoziare una opzione vanilla put o call sulle coppie di valute.
Continua invece a perdere quota lo yen (al minimo da 20 anni contro il dollaro e di 7 anni contro l’euro), mentre la Banca centrale giapponese resta ferma sulle sue posizioni accomodanti.

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