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Lavoro autonomo, in quattro anni l’Italia ne ha persi 134 mila

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L’esplosione dell’inflazione e soprattutto i rincari dell’energia ha finito per rendere impossibile la sopravvivenza sul mercato

Dallo scoppio della pandemia in poi, per le piccole e medie imprese a conduzione familiare è stato sempre più difficile sopravvivere sul mercato. La conferma di queste difficoltà arriva dai numeri sul lavoro autonomo rilasciati nel rapporto annuale dell’INPS.

Il drastico calo del lavoro autonomo

lavoro autonomoNel periodo che va dal 2019 al 2022, il numero di lavoratori autonomi assicurati dall’istituto di previdenza sociale è sceso dai 4,959 milioni del 2019 ai 4,825 milioni del 2022, con un calo netto di 134mila unità. In pratica ogni giorno 90 lavoratori indipendenti hanno detto addio all’attività.
La categoria dei commercianti ha subito un calo di 78.000 unità, mentre quella degli artigiani è scesa di 70.000 rispetto al 2018.

Al di là dei numeri, basta farsi un giro per i centri urbani per comprendere che il fenomeno della desertificazione commerciale che ormai sta interessando tutto lo stivale, creando non solo un danno al settore ma anche una limitazione dell’offerta di servizio ai cittadini.

Le cause del calo

L’esplosione dell’inflazione e soprattutto i rincari dell’energia ha finito per rendere impossibile la sopravvivenza sul mercato. Questo doppio colpo è stato più forte della competitività di un settore, che pure rimane alta. Ma in generale queste imprese hanno dovuto fare i conti con un paese dove intraprendere è sempre più difficile, per via degli oneri burocratici e dei sostegni limitati. Oltre che per le imposte.

Interventi a sostegno

Proprio per questo motivo sul tavolo del Governo c’è anche l’ipotesi di una revisione della modalità di pagamento delle imposte. Verrebbe abbandonato il meccanismo del saldo+acconto, per passare a quello dell’abbonamento fiscale, ossia una rateizzazione mensile di quanto dovuto (più un eventuale conguaglio finale).

Tuttavia non servirà a molto, se contemporaneamente non verrà alleggerito il carico degli oneri previdenziali e fiscali, soprattutto per le nuove attività imprenditoriali, che sono le più fragili perché all’inizio della loro avventura.

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